mercoledì 29 febbraio 2012

Cinema e sogni


Viviamo in tempi molto concreti e in cui chi sogna viene visto come poco intelligente. Proprio per questo motivo voglio raccontarvi due film, molto diversi tra loro, che parlano di persone che sognano: Tomboy e Circumstance.

Tomboy racconta la storia di una bambina di 10 anni, Laure, che ama avere i capelli corti, porta magliette e pantaloncini e vorrebbe essere un maschio. Dopo essersi trasferita, con la famiglia, in un nuovo quartiere, racconta agli altri bambini del quartiere di chiamarsi Michel e di essere un maschio.
Sappiamo che una bugia così grossa, detta da una bambina piccola, viene scoperta abbastanza presto; però chiedersi quando esattamente verrà scoperta tiene la tensione alta per tutto il film. La bambina sa essere molto ingegnosa ed escogitare tanti trucchi per non farsi scoprire per parecchio tempo. Di fatto, finché non viene scoperta, vive in un universo parallelo in cui è ciò che veramente vorrebbe essere; e come tale viene accettata. Ovviamente non si può vivere per sempre in un'illusione.
Questo film racconta anche parecchie cose della vita dei bambini che noi abbiamo già dimenticato. E' quello che succede quando gli adulti escono di scena ed i bambini giocano, litigano, parlano tra di loro. Ci sono dei comportamenti a volte così vicini e a volte così diversi da quelli del mondo degli adulti. C'è una gerarchia anche qui, ma al vertice c'è chi è più bravo a giocare a pallone o a tirare pugni.
Poi c'è una cosa che questo film ambientato in Francia da per scontato, è che bambini francesi, arabi ed africano giocano tutti insieme ed né a loro, né ai loro genitori, interessa poi così tanto il colore della pelle.





Circumstance racconta la storia di due ventenni iraniane, e del fratello di una delle due. Chi come me non ha mai visto realmente il mondo arabo, ma ha sentito i telegiornali ed i discorsi di George Bush che diceva che tutti gli arabi sono terroristi; è un film scioccante. Parla di giovani come noi o come noi lo siamo stati. Persone curiose che sperimentano l'alcool, il sesso e a volte anche le droghe. Però le autorità religiose sono molto più forti: possono mandare la polizia nelle discoteche ad arrestare tutti, non ci si può esprimere liberamente in merito alla religione ed a tanti altri temi. Ma questa grande oppressione sociale è proprio quello che spinge le due ragazze a sognare di andare in un posto in cui possano essere completamente libere. Libere dalle ipocrisie, che però qualunque società inevitabilmente ha. Le due ragazze fanno una vita molto più difficile di ognuno di noi, però hanno qualcosa di bellissimo, che è l'ingenuità e la capacità di immaginare una società aperta, progredita, che non rincorra né le divinità né i soldi. Secondo me tutti noi abbiamo qualcosa da imparare da queste due ragazze.